Alzi la mano chi prima della sosta Mondiale, con una squadra con cinque punti in classifica e dieci sconfitte di fila sul groppone, sarebbe stato disposto a scommettere un solo centesimo sul raggiungimento della salvezza. L'impresa compiuta dal Verona è diventata, quindi, un miracolo sportivo inaspettato. Tra gioie e delusioni, momenti di entusiasmo e altrettanti di forte preoccupazione, la formazione gialloblù è rimasta sempre agganciata con le unghie al treno della salvezza, completando l'opera nell'ultimo e decisivo atto dello spareggio. 

I meriti vanno dati a tutta la squadra tuttavia menzione particolare meritano Zaffaroni, Montipò e Ngonge. Il tecnico, chiamato ad affiancare Bocchetti sprovvisto di patentino per allenare in A, è riuscito a tenere il gruppo unito che tra alti e bassi non ha mai smarrito il focus sull'obiettivo finale. Lorenzo Montipò, errore di Bergamo a parte, ha messo la sua firma indelebile salvando più volte il risultato, con la ciliegina sulla torta rappresentata dal rigore parato a Nzola. Infine Ngonge, che con cinque gol, tutti decisivi, ha contribuito in maniera determinante al raggiungmento di una salvezza inaspettata. 

Ora, dopo i festeggiamenti, sarà ora di pensare alla squadra che verrà. I cambiamenti potrebbero essere molti. L'importante è non dover più vivere stagioni tribolate e sofferte come quella appena terminata. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 giugno 2023 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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