C'era proprio tutto. Il pubblico delle grandi occasioni (in trasferta), una classifica che garantiva ancora il massimo possibile ed una squadra pronta con la testa ad affontrare tre ultimi ostacoli non insuperabili per tentare la A, sperando in qualche punto perso delle altre. Nient'altro.

Il campo di Bergamo non sembrava così insormontabile per i sommozzatori gialloblu, abituati a imprese ben più difficili. Bergamo doveva diventare un'ulteriore fortezza per continuare la fuga verso la A. Nient'altro.

L'inizio, seppur condizionato solamente dai risultati degli altri campi (già ampiamente messi alle spalle), sembra un viaggio ad unica direzione (la porta dell'Albinoleffe) che però inizialmente grazie anche agli interventi di Tomasig diventano vani.

Anche Frattali, numero uno della porta veronese questa sera, si comporta bene e sventa in angolo un tentativo dal fondo dell'Albinoleffe.

La rete di Girasole al quarto d'ora ha l'effetto di rendere in salita una gara che però il Verona riesce con Gomez a ristabilire in parità. Insomma, tutte le carte in regola per vivere un gran secondo tempo.

La ripresa, di marchio gialloblu, diventa un film giallo, giallissimo. La porta dell'Albinoleffe diventa un tiro al bersaglio, peccato che il tiro dei tre punti non arriva mai. Almeno dieci ghiotte occasioni per portarsi in vantaggio, un paio di episodi dubbi di rigori negati, due traverse consecutive che nemmeno se ci riprovi due volte ti vanno così male. Una porta stregata.

Vero è che quando hai trenta minuti - nel momento più intenso del Verona - e non novanta per tentare la rete, anche le cose più semplici diventano macigni. Il colpo di istinto cala vertiginosamente e quindi soprattutto per vie laterali si costruiscono le azioni migliori. Nonostante questo il Verona si ferma al palo e perde una gande occasione per rimanere attaccato al treno della Serie A diretta.

La seconda questione evidenziata durante i novanta minuti è la mancanza di quella qualità che ti permetta di fare la differenza in momenti complicati come quelli di Bergamo. Non è un caso se per gli addetti ai lavori - per fortuna non veronesi - risulterà ancora una volta Halfredsson il migliore in campo del Verona. L'Islandese però, purtroppo, è risultato ancora lontano dal miglior Halfredsson e proprio ieri sera sarebbe servito un suo colpo di genio.

Così a microfoni spenti c'è da chiedersi come il Verona ripartirà, ancora una volta, dopo questo colpo basso. La risposta è ancora in Mandolini e nel suo gruppo. Certo è che il posto per la Serie A diretta si allontana, almeno momentaneamente, e le parole di Mandorlini diventano inequivocabili quando si parla delle prossime gare. Bisognerà pensare anche in prospettiva cercando di provare anche altre soluzioni.

Soluzioni che ieri sera non sono valse i tre punti. Ma non saranno di certo i due punti persi a due giornate dalla fine, con i playoff aritmeticamente certi, che svanisce il sogno serie A per l'Hellas Verona.

Sezione: News / Data: Mar 15 maggio 2012 alle 19:00
Autore: Federico Vaccari
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