Un punto portato a casa tra vento e pioggia. Era importante non perdere al Penzo, perché una vittoria avrebbe rimesso il Venezia del mai amato ex Di Francesco in piena carreggiata. Rimangono 4 i punti di margine, al netto del fatto che i gialloblù delimitano il confine della zona rossa al pari di Lecce e Parma. Sotto le intemperie della laguna, a cui non si sono sottratti i mille impavidi sostenitori gialloblù nonostante il giorno scomodo, la squadra di Zanetti esce con un sorriso a denti stretti, diviso tra il sollievo di aver risposto nel finale all'iniziale vantaggio veneziano, e quel retrogusto di rammarico perché, in fondo, ieri sera si poteva tornare a Verona con un bottino più pesante. Dopo la zampata di Tchatchoua, invece di cavalcare l'inerzia della gara e dare il colpo di grazie ad un Venezia sulle ginocchia, sono stati i padroni di casa a sfiorare il colpo da tre punti con Busio (decisivo Montipò nella circostanza). Si è adagiato il Verona, per stessa ammissione di Zanetti. Dopo il pareggio è subentrato un senso di appagamento che, dice sempre il tecnico, non deve esserci.
La prima finale è andata, adesso sotto con la prossima. A Monza non vincere potrebbe essere pericoloso, considerando il calendario che attende in seguito i gialloblù. Un altro ex, Bocchetti, sulla strada dell'Hellas. Stavolta serve essere spietati. Anche perché, con una vittoria, la corsa alla salvezza avrebbe, probabilmente, una rivale in meno.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 28 gennaio 2025 alle 12:00
Autore: Nicola Sordo
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