Le notizie erano nell'aria, mancava solamente l'ufficialità che, puntuale come un orologino svizzero, è giunta in pochi giorni, una volta terminata la stagione. Prima D'Amico, poi Tudor, entrambi sotto la "diplomatica" formula della rescissione contrattuale, lasciano l'Hellas. Il direttore sportivo è da tempo promesso sposo dell'Atalanta, dove andrà a seguire - a quanto si sente - il mercato nazionale mentre il tecnico lascia non si sa ancora per dove. O meglio, forse lui è il solo già a saperlo.

Questione di programmi, sembra di capire, almeno dalle parole del Presidente Setti, oltre che da quelle dei due interessati. La dimensione del Club gialloblù, che piaccia o no, è quella di una società che mira alla permanenza in serie A, senza fare pericolosi voli pindarici e con un occhio sempre attento alla voce bilancio. Nelle prossime settimane, quindi, se ne andranno alcuni - o tutti - tra i pezzi migliori che consentiranno l'entrata di cospicue plusvalenze che poi dovranno essere oculatamente reinvestite per costruire un organico in grado ancora una volta di giocarsi la salvezza. Sì, perchè questo rimane il traguardo da raggiungere, come ha ripetuto più volte il numero uno gialloblù.

Il primo passo ora sarà quello di riempire le due caselle più importanti rimaste vuote una dietro l'altra. Poi sarà il turno del mercato dove serviranno intuizione e oculatezza. Il migliore auspicio è quello di trovarle entrambe, e in abbondanza. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 maggio 2022 alle 11:40
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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