Tutto cambi affinchè nulla cambi”, la famosa frase che riporta a “Il Gattopardo”, indimenticabile film di Luchino Visconti “, con i dovuti distinguo potrebbe essere accostata a quanto sta succedendo in questo momento in casa gialloblù. Il riferimento è al cambio di proprietà che intorno alla metà di gennaio ha visto il fondo statunitense Private Investors, capitanato dall’ex Ceo della Roma Italo Zanzi, salire al ponte di comando al posto di Maurizio Setti, che dopo dodici anni ha deciso di cedere l’intero possesso azionario dell’Hellas Verona.

Da quel giorno, però, da parte dei nuovi proprietari, non si è sentito nulla. A parte le interviste di rito ad alcune emittenti televisive in occasione della gara interna con la Lazio, non vi è stata alcuna conferenza stampa di presentazione. Nessuna dichiarazione, inoltre, in merito al mercato invernale di compravendita che alla fine si è chiuso senza grandi botti. Anzi l’esigenza di rinforzare la squadra con un esterno mancino e una punta centrale in grado di fare gol è rimasta tale. Ad "agitare" l’ambiente scaligero, invece, sono giunte le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Setti a un sito biancoceleste in merito alla cessione alla Lazio di Belhayane, definita dall’ex numero uno gialloblù, “l’ultimo regalo fatto a Lotito, dopo le operazioni Zaccagni, Noslin e Baroni”. Senza dimenticare la precisazione dell'imprenditore carpigiano, secondo la quale a fare tutto sarebbe ancora lui stesso.

Ora l’auspicio, che diventa quasi una necessità, è che la nuova proprietà esca allo scoperto per rendere noti programmi e scelte future, chiarendo laddove necessario, le competenze delle singole figure societarie. Crediamo che il popolo gialloblù ne abbia il sacrosanto desiderio.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 06 febbraio 2025 alle 17:00
Autore: Enrico Brigi
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